domenica 8 febbraio 2015

Dipingere l'anima, abisso interiore fra mito e simbolo, intervista a Elide Triolo

In compagnia con noi oggi vi è Elide Triolo, la nota pittrice che ha realizzato il libro ” Dipingere l’anima, abisso interiore fra mito e simbolo”, vorremo porle alcune domande inerenti al suo libro ed alla sua arte.
Di cosa tratta il suo libro?
Dipingere l’anima, abisso interiore fra mito e simbolo” è un trattato, un diario, un percorso nato da una esigenza interiore di mettere per iscritto le mie riflessioni, alla ricerca di risposte. Penso che nasca come percorso esistenziale e si sia trasformato in una ricerca, affamata di sapere, verso i mondi interiori e inconsci che si intingono di  psicologia, filosofia, religione, mitologia e vissuto onirico, per  manifestarsi direttamente nella materializzazione delle creazioni umane e cioè l’arte, la poesia, il rito. Queste manifestazioni tangibili del vissuto umano diventano la mappa di una più sensibile realtà umana, l’Anima. Quindi, la ricerca si sviluppa verso la comprensione dell’anima per poterla conoscere, e reintegrare questa nuova consapevolezza nella propria vita. Tutto è spiegato tra le pagine esoteriche che sapienti uomini ci hanno lasciato, la scienza alchemica è la metafora della trasformazione. L’arte in questo libro diventa una guida come Virgilio per Dante. Essa oltre ad essere un linguaggio è la via per la bellezza, la bellezza del vivere e dei sentimenti, quella bellezza che nasconde tra le sue più profonde opere d’arte le più pure manifestazioni dell’uomo, che nudo al suo cospetto e con coraggio si appresta a dialogare con la sua anima.
Cosa rappresenta per lei la pittura?
Alla presentazione del mio libro, uno dei relatori lesse questa mia  poesia (presente tra le pagine del saggio in questione):
“L’Arte è la pulsazione del sangue…
è fermento vivo…
è odore, è ritmica, è colore…
è magia, è mito, è rito…
…è Anima.
Note dipinte o scolpite…
Sogno e realtà…
…è il nostro essere…
che vive senza tempo,
ma che si fa specchio del tempo convenzionale.
L’Arte è vita incessante
che trasfigura ogni epoca e ogni mondo.
E’ la porta d’accesso ad un’altra dimensione!
Ora, posso affermare che la pittura per me è un linguaggio, un mezzo, l’Arte è la musa, l’anima o gli altri mondi che vedo sono i miei interlocutori, la tela diventa la pagina di un diario o una pellicola dove imprimo in nostro dialogo, diventando la mia più alta e altra espressione creativa e quindi la mia espressione di vita. Penso che la pittura, quando finalmente è compiuta si trasforma, divenendo un essere vero e proprio, intriso di quella energia vitale che può finalmente farla camminare da sola, come un figlio.
Sappiamo che la copertina del libro riporta la sua opera ” Alchimia dell’anima ” e che essa sarà esposta alla Milano ExpoArt, presso la Milano Art Gallery, per lei è una grande soddisfazione?
“Alchimia dell’Anima” già è in esposizione presso la Milano Art Gallery, è la sua prima trasferta fuori casa… certo che sono orgogliosa di ciò, ha anche avuto una notevole critica da parte della Dott.ssa E. Gollini. Anche se penso che sia solo l’inizio, nel senso che sarà esposta in altre occasioni e spero che possa prendere il volo, come il “Verbo”, il mio naturalmente, quello del mio manifesto e del mio pensiero. Penso sia un opera importante, in quanto racchiude in pochi centimetri un universo infinito che è quello della trasformazione e l’elevazione dello spirito.
Crede che sia difficile poter rendere pittura un pensiero, ci sono stati momenti in cui avrebbe voluto cancellare un intero quadro?
Penso che dopo aver acquisito la tecnica, il dizionario del linguaggio che si usa, nulla è difficile, è difficile (e questa è la sfida) essere completamente assorti, sinceri e puri, e riuscire a fondersi con il pensiero, l’emozione, in modo da fluire attraverso il corpo, il braccio e le mani… in quel momento diventa tutto una danza.
Ci sono stati momenti dove avrei voluto cancellare la tela, e sono i più difficili, ma nel momento in cui la lotta avviene e si è determinati, quel cancellare.. spazzare via ciò che non è, è il momento più focoso e liberatorio che impone la comunicazione, e in questa atmosfera, il pensiero errato trova quasi sempre le parole giuste per la nuova comunicazione, come una linea disturbata che al nuovo tentativo risulta come per magia perfetta.
Crede che la pittura sia ormai sottovalutata?
Io credo che ci sia molta confusione, ed essa è una delle dimostrazioni, in cui si trova l’uomo. Credo che non si possa determinare se essa è sottovalutata o meno, nel momento in cui la società odierna va talmente velocemente da porre i sentimenti in ultimo piano.
Nel momento in cui un quadro colpisce, comunica, riesce a catturare l’occhio, lì… se avviene la contemplazione, essa ha vinto ed ha vinto anche l’essere umano perché ha dedicato del tempo a contemplare anche se stesso.
E’ sottovalutata perché si mettono da parte tante cose. Logicamente la pittura non è tutta uguale e non si può parlare in generale. Ma dobbiamo fare una precisazione, in questo momento io ho parlato della pittura in quanto opera d’arte, ma se dobbiamo parlare di pittura in quanto tecnica, quella è un’altra cosa.La pittura, la scultura, la poesia, la foto ecc, sono delle tecniche, ognuno sceglie quella più affine al proprio temperamento. Ricordiamo che la pittura o i graffiti sono stati la prima forma espressiva dell’uomo, in quanto determinati nello scoprire che esso poteva lasciare una traccia, ciò avviene anche con i bambini, le prime forme di comprensione della loro esistenza sono gli scarabocchi e i colori. Attraverso la pittura abbiamo scoperto il mondo, se qualcuno la sottovaluta è perché sottovaluta o ignora la memoria che ci fa comprendere le nostre radici e quindi la nostra natura.
Consiglierebbe ad altri pittori come lei di realizzare un libro ove poter spiegare le proprie opere?
Non è essenziale scrivere un libro per essere un buon pittore, sono due cose distinte, è qualcosa che si sente dentro. Magari qualcun’altro suona, o cucina o si dedica alle piante… Per essere un buon pittore bisogna conoscere la tecnica della pittura e riuscire a trasformarla per diventare arte. Il mio libro non spiega le mie opere, racconta un percorso spirituale attraverso opere di ogni tempo, dalla preistoria al cinema fantasy e horror, da poesie a stralci filosofici e psicologici, che vengono anche intervallati da mie opere o mie poesie. L’arte si racconta da sola… è lei a raccontare a noi… e forse è questo che ho cercato di fare. Quindi, ritornando alla domanda, non saprei consigliare… magari in un catalogo di mostra, poi è sempre relativo, si può scrivere un’auto biografia, non saprei… penso che anche la scrittura sia un arte e quindi deve venire spontaneamente.
Nel suo libro parla anche della sua tecnica di pittura?
No, non parlo della tecnica pittorica, il libro è stato collocato nella sezione “saggio di estetica”. Forse è percepibile il fuoco che mi spinge alla creazione, questo lo può valutare il lettore.
Rivelerebbe mai qualche piccolo segreto che conserva per la creazione dei suoi quadri?
Ho insegnato, ho fatto dei corsi e ne farò altri, penso che nell’insegnare si sveli sempre qualche segreto
Credo che molti lettori saranno ora incuriositi e che cercheranno in pochissimo tempo le sue opere! Le auguriamo di avere un futuro splendido

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