martedì 27 gennaio 2015

"Materia e Spirito" di Francesco Sarra, Roma 9 Ottobre 2010

"il suono del silenzio" dipinto di Elide Triolo

Sin dai tempi più remoti, e anche più recentemente nella prima parte dell’800 con lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius, spesso viandante in Italia e in Sicilia : tra l’altro autore di un’opera letteraria “Sicilia: viaggi a Napoli e in Sicilia”(Lipsia 1861) un viaggiatore erudito che vuole ripercorrere lo stesso itinerario del grande storico tedesco, visitare la Sicilia, attraverso la Calabria e lo stretto fra Scilla e Cariddi, incontra uno dei paesaggi più aspri, brulli e scoscesi ma allo stesso tempo verdi sinuosi e rigogliosi, una delle tante contraddizioni che sono il segreto e il mistero affascinante della sua natura e delle genti che la popolano, fieri della loro antichissima discendenza, amanti in larga parte dell’Arte, della cultura classica, delle tradizioni e delle proprie origini.
Si la Sicilia non è certamente una sorpresa, tutti sanno delle sue più importanti testimonianze visibili della grande cultura  Greca –Romana, Araba –Normanna,Angioina, Aragonese e più recentemente Barocca con l’influenza spagnola.
 Un viandante, studioso, attento amante del bel vedere, non può certamente rimanere indifferente, di fronte a questa storia millenaria, non si può certo ignorare la magnificenza degli edifici di epoca greca e classica, le opere fortificate, i siti archeologici, le chiese di epoca Barocca con gli interni affrescati e arredati  dai più grandi pittori e scultori del seicento: espressione delle diverse  tendenze artistiche e culturali,  realizzate nel corso di millenni, non solo nelle città più importanti  e nei  piccoli centri rurali, ma spesso con sorpresa nei più remoti e inaccessibili fondi contadini del centro della Sicilia.  
Da questo mondo millenario pieno di storia e di tradizioni, è inevitabile che anche nel terzo millennio, chi opera come Elide Triolo, giovane artista palermitana di origine marinese,  ha tratto giovamento da queste considerazioni di carattere storico e artistico, fortificando il carattere e l’impegno nel suo lavoro, fiera della sua discendenza,e non solo, ma anche prima di lei fra i più celebrati Maestri Siciliani  come fra gli altri Pippo Rizzo,Vittorio Corona, Renato Guttuso e  Pirandello, riconosciuti e storicamente legati alle più importanti tendenze della pittura Italiana del primo “900”, hanno sempre avuto nel loro bagaglio culturale e artistico, riferimenti anche se talvolta non diretti alla propria terra di origine. 
Sfogliando il Catalogo “Il Primo Gradino” della personale di Elide Triolo a Palazzo Jung di Palermo, si ha subito la sensazione che la”lezione” ha dato i suoi frutti.
La strada che sta percorrendo con coraggio è una via irta di pericoli ed ostacoli, non certo per la sua tecnica pittorica che è sicuramente di qualità, ma la difficoltà sta nel mantenere quell’equilibrio materia – spirito, senza cadere nell’ovvio o scontato. 
Proprio per questo è interessante citare il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein in un suo passo: …….La Mitologia può tornare di nuovo nel flusso, il letto del fiume del pensiero si muove. Ma io distinguo tra il movimento delle acque sul letto del fiume e il movimento del letto del fiume in se, sebbene non vi sia una netta separazione tra i due elementi….

In conclusione penso che se Elide Triolo saprà mantenere “quell’equilibrio”, che è determinante nel suo lavoro, senza perdere quella creatività e l’entusiasmo che dimostra attraverso le sue opere, sono sicuro che potrà superare tutti i “Gradini” di questo mondo, e aspirare con soddisfazione a quella scalata  umana e artistica che è anche uno dei tanti misteri della vita.

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